Gli armeni sono uno dei gruppi etnici più antichi del Caucaso: essi chiamano il loro Paese “Hayastan” e se stessi “Hai”, dal nome dell’eroe e leggendario fondatore della patria, Hayk, discendente diretto di Noè. Testimonianze storiche ed archeologiche evidenziano lo sviluppo della civiltà armena in Anatolia orientale a partire dalla formazione, da parte di tribù indoeuropee, del Regno di Urartu, citato anche nella Bibbia, attorno al 980 a.C. Popolazione originaria della terra dell’Ararat, gli armeni hanno forgiato la loro identità nazionale con l’emergere di potenti regni armeni nell’antichità, l’adozione del Cristianesimo all’inizio del IV secolo e la creazione dell’originale alfabeto armeno nel V secolo, che favorì lo sviluppo di forme originali di letteratura, filosofia e scienza.
Gli armeni sono un popolo antico con una storia di quasi tremila anni che ha avuto origine nel territorio situato tra Anatolia orientale e Caucaso meridionale, dove l’Europa incontra l’Asia. La storia degli armeni risale al Regno di Urartu o Ararat, fondato dagli urartei, una grande civiltà che governò l’Anatolia sudorientale dal IX al VI secolo a.C. e che è citata anche nella Bibbia.
Gli armeni, detti anche il “popolo dell’Ararat” emersero nel VI secolo a.C., sviluppando un grande regno in questa splendida terra dominata dal mitico monte Ararat, dove secondo la Bibbia approdò l’Arca di Noè dopo il Diluvio Universale. Una montagna maestosa che gli armeni considerano sacra e che domina geograficamente e simbolicamente l’attuale Repubblica d’Armenia e la capitale Yerevan. Infatti, nonostante il monte Ararat si trovi attualmente in Turchia, esso non ha mai smesso di rappresentare il simbolo delle antiche radici bibliche dell’Armenia e della sua identità nazionale.
Gli armeni hanno forgiato la loro identità nazionale con l’emergere di potenti regni nell’antichità, che nel corso dei secoli hanno subito la dominazione di grandi imperi, quali l’impero romano, bizantino, persiano, arabo, ottomano e russo. A causa delle numerose invasioni territoriali e di lunghe dominazioni straniere, il territorio dell’attuale Repubblica d’Armenia non rappresenta che una minima parte della grande Armenia storica, che nel periodo di massimo sviluppo si estendeva dal mar Nero al mar Caspio e fino alle sponde
orientali del Mediterraneo.
Nel corso dei secoli gli armeni hanno saputo mantenere la loro identità, salvaguardando un patrimonio culturale millenario, grazie anche all’adozione del Cristianesimo come religione di stato già nel lontano 301. In seguito, la creazione dell’originale alfabeto armeno ad opera di Mesrop Mashtots nel 404 d.C., contribuì enormemente al rafforzamento della cultura nazionale. La successiva traduzione in lingua armena dei libri sacri e di numerose opere letterarie e scientifiche, favorì infatti lo sviluppo della letteratura, della filosofia e delle scienze all’interno dei monasteri-fortezza armeni, veri e propri centri di produzione culturale già a partire dal V secolo. La cultura e le tradizioni del popolo armeno trovarono la loro più congeniale forma di espressione nella scultura e nell’architettura religiosa, che si svilupparono in modo originale con opere d’arte che hanno resistito per secoli ai saccheggi degli invasori e si offrono ancora oggi al visitatore.