L’ospedale italiano di Ashotsk

L’ospedale italiano “Redemptoris Mater” di Ashotsk

TESTO TRATTO DALLA MIA GUIDA “ARMENIA E NAGORNO KARABAKH

ospedale redemptoris mater ashotsk armeniaNel 1991, in seguito al tragico terremoto che il 7 dicembre 1988 provocò migliaia di vittime e sfollati, la Caritas Italiana intervenne costruendo un ospedale nel villaggio di Ashotsk nel nord della regione di Shirak, a ca. 15 km dal confine con la Georgia. All’ospedale, che il papa Paolo Giovanni II donò al popolo armeno si aggiunse successivamente la costruzione di alcuni ambulatori in altrettanti villaggi dell’altopiano e di quattro scuole in diversi villaggi. La gestione dell’ospedale, denominato “Ospedale Redemptoris Mater”, e degli attuali 22 ambulatori ad esso collegati, è stata affidata alla Fondazione Umanitaria S. Camilllo.

Nel 1993 lo Stato armeno, mediante la firma di una Convenzione, affida all’Ordine Camilliano la gestione sia dell’ospedale di Ashotsk (che si chiamerà Ospedale Redemptoris Mater) che dei 4 ambulatori dei villaggi di Ashotsk (presso l’ospedale), Sanar, Toros e Gasancì. Nel 2000 il Ministero della Giustizia della Repubblica Armena riconosce e approva lo Statuto della Fondazione Umanitaria S. Camillo.

Con una disponibilità di 110 posti letto, la struttura è attualmente al centro di un sistema sanitario che copre 25 villaggi in un distretto sanitario di circa 17.000 persone, alle quali si aggiungono i pazienti in arrivo dalla vicina Georgia e da ogni parte dell’Armenia. Questo è infatti l’unico ospedale regolarmente funzionante che eroga un’assistenza qualificata, gratuita in alcuni casi o con tariffe accessibili negli altri casi, rappresentando quindi l’unica possibilità di assistenza sanitaria per molte persone.

Gli ambulatori, situati in 22 villaggi, e l’ospedale Redemptoris Mater, da cui dipendono, in totale impiegano 200 dipendenti ed effettuano ogni anno circa 30.000 visite, 20.000 analisi cliniche, 2.000 ricoveri e altrettanti interventi operatori. Il reparto maternità, dove ogni anno nascono 300 bambini. è intitolato alla scrittrice italiana Antonia Arslan, grande benefattrice dell’ospedale. I Camilliani prestano, inoltre, la loro opera a domicilio nelle case private, offrendo così aiuto e conforto a persone che vivono in condizioni veramente difficili.

La Fondazione Umanitaria S. Camillo è un’organizzazione senza fini di lucro che deve affrontare non poche difficoltà a livello finanziario, tali da minacciare costantemente l’erogazione dei servizi sanitari. E’ possibile aiutare con donazioni libere, adottando a distanza un bambino e in altre forme descritte nel sito web Madian Orizzonti Onlus delle Missioni Camilliane.

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