Articolo pubblicato su La Stampa del 27/12/2012 – Le notizie sono due: 1) che un nipote del famigerato Cemal Pasha, organizzatore del genocidio armeno durante la prima guerra mondiale, in questo ultimo scorcio di 2012 ha scritto un libro per ammettere la realtà del genocidio (da sempre negata dai turchi) citando con abbondanza documenti e lettere di famiglia, e 2) che questo suo libro viene regolarmente pubblicato in Turchia, e in lingua turca, nonostante il fatto che in quel Paese parlare di genocidio armeno sia un reato; le autorità non prendono alcun provvedimento, e questo è insolito.
Nel suo libro Hasan Cemal, che è uno dei più noti giornalisti politici turchi e lavora per il quotidiano Milliyet, è stato molto esplicito nel prendere posizione: le parole «genocidio armeno» compaiono già nel titolo, e Cemal scrive senza mezzi termini che «negare il genocidio significherebbe rendersi complici di questo crimine contro l’umanità». Aggiunge: «Quel che è successo nel 1915 non è una questione del passato, ma del presente. Possiamo trovare pace solo facendo pace con la storia, ma la storia vera, non una storia inventata o alterata come la nostra».