La Repubblica d’Armenia è situata nel Caucaso meridionale, una regione montagnosa situata tra mar Nero e mar Caspio, al crocevia tra Europa, Asia e Medioriente. A ovest confina con la Turchia, a nord con la Georgia, a est con l’Azerbaigian e a sud con l’Iran.
l paese occupa la parte orientale dell’Altopiano Armeno, caratterizzato da catene montuose che si alternano a pianori di formazione vulcanica.
L’Armenia si estende su una superficie di 29.750 km2 – è un po’ più grande della Sicilia – e la maggior parte del territorio si trova tra i 1000 ed i 2500 metri di altitudine s.l.m. La vetta più alta è il monte Aragats (4095 m.), il punto più basso è il fiume Debed (380 m.). L’area pianeggiante più ampia e fertile è quella che si estende ai piedi del monte Ararat, che si trova su un altopiano intorno ai 1.000 m s.l.m.
Un vasto sistema di fiumi, torrenti, laghi e bacini artificiali garantisce l’approvvigionamento idrico. Il lago Sevan (1300 km2) si trova tra i 1900 e i 2000 m s.l.m. ed è il più grande bacino del paese, oltre che uno dei laghi alpini più estesi del mondo. L’ambiente naturale, seppure di piccole dimensioni, comprende sette tipi diversi di ecosistemi ed offre una grandissima biodiversità per numero di specie presenti.
Nel 1991, con la dissoluzione dell’Unione Sovietica, l’Armenia è tornata ad essere una repubblica parlamentaredi tipo presidenziale, riconosciuta da numerosi organismi internazionali, quali Onu, Ocse, Unesco e Consiglio d’Europa.
La popolazione ammonta a ca. 3.240.000 abitanti, un terzo dei quali vive nella capitale Yerevan, che è il maggior centro politico, economico e culturale del paese. Il resto della popolazione vive suddivisa tra piccoli villaggi e le altre aree urbane, quali Gyumri (ca. 120.000 ab.), la seconda città del paese, Vanadzor (ca. 100.000 ab.) e Abovyan (ca. 54.000 ab.). Il sud e l’estremo nord est sono le aree meno densamente popolate.
Si stima che gli armeni nel mondo siano ca. 7 milioni: più del doppio di quelli che vivono nell’attuale repubblica armena. Si tratta di armeni della diaspora, fuggiti dalla loro terra a causa di persecuzioni di tipo religioso e politico nel corso dei secoli, soprattutto durante l’Impero Ottomano. Angherie e violenze si ripeterono sempre più frequentemente e raggiunsero il loro culmine con il piano di sterminio avviato a Costantinopoli nel 1915, che causò la morte di circa un milione e mezzo di armeni. Una tragedia che gli armeni chiamano “Metz Yeghern” (Grande Male) e che è stato riconosciuto da molti Paesi come un atto di genocidio, noto come Genocidio degli armeni.
La repubblica armena si distingue per la notevole omogeneità etnica e religiosa: oltre il 94% della popolazione è di etnia armena e professa la religione cristiana fin dal 301 d.C., anno in cui l’Armenia diventò la prima nazione ad adottare ufficialmente il Cristianesimo come religione di stato. La Chiesa Apostolica Armena è un organismo indipendente che si distingue sia dalla Chiesa di Roma che da quella greco-ortodossa. È guidata dal Catholicos, patriarca supremo di tutti gli armeni, che risiede nella Santa Sede di Echmiadzin (fondata nel IV sec.), situata ca. 20 km a ovest di Yerevan.
La lingua ufficiale è l’armeno, un idioma di origine indoeuropea parlato da oltre 3.000 anni, che è stato dotato di un alfabeto proprio, diverso da ogni altro, nel 404 d.C. dall’ecclesiastico Mesrop Mashtots, onorato come Santo nella Chiesa Armena. Molto diffuso il russo, usato come lingua di scambio fin dai tempi sovietici, mentre le principali lingue europee, quali inglese, tedesco e francese, sono parlate soprattutto a Yerevan e nel settore turistico. Sempre più giovani studiano l’italiano e vengono impiegati come guide turistiche e interpreti.