E’ stato organizzato in occasione del centenario del genocidio degli armeni, il convegno internazionale Il genocidio armeno del 1915. Ad un secolo dal “Grande crimine” / The Armenian Genocide 1915 -2015. One hundred years of “Metz Yeghérn” che si svolgerà presso l’Università di Padova, 11-12 marzo 2015. Il programma prevede sessioni parallele con l’intervento di numerosi esperti e studiosi internazionali, tra i quali Antonia Arslan, Aldo Ferrari, Marcello Flores e Ives Ternon.
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Voci ebraiche sul genocidio armeno
Appena pubblicato dalla casa editrice Giuntina, “Pro Armenia. Voci ebraiche sul genocidio armeno” (pagine 140, euro 12), curato da Fulvio Cortese e Francesco Berti, raccoglie una serie di testi inediti risalenti all’epoca del Genocidio degli armeni, del quale ricorre il centenario nel 2015. La prefazione del libro è di Antonia Arslan, autrice del romanzo “La Masseria delle Allodole” (Rizzoli, 2004), alla quale va riconosciuto il grande merito di aver dato il via, grazie allo strepitoso successo del suo racconto sulle vicende dei famigliari vittime del genocidio, a una serie di saggi, romanzi e articoli sul tema usciti in Italia negli ultimi dieci anni.
Come scrive Anna Mazzone nell’articolo Pro Armenia. Gli ebrei raccontano il genocidio fantasma pubblicato su Panorama il 27 gennaio scorso, “le parole di Lewis Einstein, André Mandelstam, Aaron Aaronsohn e Raphael Lemkin, rievocano un genocidio fantasma, che aleggia sull’Europa e la cui testimonianza impone una doverosa riflessione”. Il libro riporta le descrizioni dei fatti, le denunce e le riflessioni di quattro giusti ebrei su quello che accadde in Anatolia ai danni della minoranza armena durante la Prima Guerra Mondiale, mentre la popolazione veniva brutalmente trucidata secondo un preciso piano di sterminio.
Gli scritti raccolti nel libro confermano quanto già si sapeva sulle modalità di attuazione del massacro pianificato degli armeni: la terribile sequenza che prevedeva prima l’uccisione brutale e immediata degli uomini e, successivamente, la deportazione di donne, bambini e anziani, le privazioni e le violenze inenarrabili che subirono durante le marce forzate, alle quali ben pochi sopravvissero. Il numero delle vittime è stimato in circa un milione e mezzo di armeni. Da questi racconti emerge chiaramente come ai testimoni ebrei, purtroppo non nuovi a persecuzioni e pogrom, fosse evidente “la certezza della premeditazione, cioè la volontà precisa, da parte del gruppo di Giovani Turchi a capo del governo ottomano, di pianificare con estrema accuratezza lo svolgersi degli eventi”, come scrive Antonia Arslan nella prefazione del libro riportata nell’articolo Armeni, la strage vista dagli ebrei su Avvenire lo scorso 14 gennaio.
Non è un caso che il testo comprenda Raphael Lemkin, al quale si deve la definizione del crimine di genocidio adottata dalle Nazioni Unite nel 1948, che egli elaborò basandosi anche sullo sterminio degli armeni, che fu il terribile banco di prova di quello che poi fu l’Olocausto degli ebrei: metodi e strumenti furono mutuati da quello che fu il primo genocidio del Novecento e che ancora aspetta di essere pienamente riconosciuto.
La presenza armena in Italia
La presenza armena è stata documentata in molte zone del nostro paese nel corso dei secoli, tuttavia la presentazione del libro “Presenza Armena in Italia 1915-2000” di Agop Manoukian (Milano, Guerini e Associati, 2014) venerdì 30 gennaio 2015, ore 17.30 a Venezia, presso l’Ateneo Veneto – Sala Tommaseo, sarà l’occasione per parlare degli armeni che arrivarono nel nostro territorio nel corso del Novecento, in seguito al Genocidio che ebbe luogo all’interno dell’Impero ottomano durante la Prima Guerra Mondiale.
Armin T. Wegner: un eroe del Novecento
La scorsa settimana, venerdì 9 gennaio per essere precisi, sono andata a Venezia per l’inaugurazione della mostra fotografica “Armin T. Wegner un giusto per gli armeni e per gli ebrei” ospitata dalla Biblioteca Nazionale Marciana nelle sue splendide Sale Monumentali (che da sole valgono una visita). Mi ha molto colpito l’intervento di Gabriele Nissim, presidente dell’associazione Gariwo, la foresta dei Giusti, che ha appena terminato di scrivere un libro su Armin T. Wegner che uscirà a marzo per Mondadori. Continue reading
2015: centenario del Genocidio degli Armeni
Nel 2015 ricorre il centenario del Genocidio degli Armeni che iniziò con l’arresto e il massacro dei notabili armeni a Istanbul il 24 aprile 1915.
Il 2015 sarà un anno di celebrazioni nella Repubblica d’Armenia e in tutto il mondo per ricordare il Genocidio degli Armeni. Sono trascorsi cento anni dai massacri iniziati in quel terribile sabato di primavera: era il 24 aprile 1915 quando cominciarono gli arresti dei notabili armeni a Istanbul. Oltre mille tra politici, giornalisti, intellettuali, letterati, artisti, professionisti e artigiani, che fino a quel momento avevano avuto un ruolo rilevante all’interno dell’Impero Ottomano, furono brutalmente prelevati dalle loro case e arrestati senza alcuna reale imputazione. Il loro massacro, senza processo, di là a pochi giorni, fu l’inizio di quello che gli armeni chiamano “Metz Yeghern”, cioè il Grande Male, ovvero un piano per cancellare la popolazione armena residente all’interno dell’impero.
Da Aleppo a Yerevan: gli armeni di Siria
L’esodo degli armeni di Siria, a causa della guerra in corso, è la storia di una tragedia nella tragedia: la racconta Simone Zoppellaro nell’articolo “Da Aleppo a Yerevan: il dramma degli armeni di Siria” pubblicato oggi sulla testata online Osservatorio Balcani e Caucaso. Dall’inizio della guerra, decine di migliaia di armeni hanno abbandonato la Siria, trovando rifugio in diversi paesi. Si stima che, degli oltre 100.000 armeni presenti in Siria prima dell’inizio del conflitto, solo 30.000 si trovino ancora sul territorio. Continue reading
Mostra fotografica di Armin T. Wegner a Venezia
Verrà inaugurata in occasione della Giornata della memoria 2015 venerdì 9 gennaio 2015, alle ore 12.00 nelle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (ingresso da Piazzetta San Marco 13/a, Venezia) la mostra “Armin T. Wegner. Un giusto per gli Armeni e per gli Ebrei”. La mostra è organizzata Continue reading
Film sul genocidio degli armeni alla 71° Mostra del Cinema di Venezia
E’ uno dei film più attesi alla 71° Mostra del Cinema di Venezia il nuovo film del regista turco-tedesco Fatih Akin, “The cut”, che verrà presentato domenica 31 agosto al Lido di Venezia. Il film segue l’odissea di Nazaret Manoogian, un uomo armeno separato dalla sua famiglia dal genocidio del 1915 a Mardin, nell’Impero Ottomano, odierna Turchia.
Il film è stato realizzato anche con l’aiuto di Martin Scorsese, che Continue reading
Il Ravenna Festival ricorda il Genocidio degli armeni
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La XXV edizione del Ravenna Festival “1914, l’anno che ha cambiato il mondo” che si svolge dal 5 giugno all’11 luglio 2014 in varie location della storica città romagnola, è dedicato al centenario della Grande Guerra. Fu nel corso della Prima Guerra Mondiale che ebbe luogo il Genocidio degli armeni – iniziato il 24 aprile 1915 a Costantinopoli, l’allora capitale dell’Impero Ottomano. Per questo motivo, il programma del festival ospita il recital “Figli del Monte Ararat” dedicato alla memoria delle vittime del genocidio armeno, che si svolgerà sabato 28 giugno alle 21.00 presso il Teatro Alighieri. Continue reading
Armeni d’Italia
In occasione della ricorrenza dei 99 anni del genocidio armeno, oggi 24 aprile 2014, segnaliamo l’articolo “Armeni d’Italia” pubblicato sul quotidiano L’Avvenire del 23 aprile, che ricorda l’uscita nel giorno del triste anniversario del libro “Presenza armena in Italia. 1915-2000” di Agop Manoukian con una presentazione di Baykar Sivazlyan (Guerini e associati). Il libro racconta il frammento italiano della grande diaspora armena: dopo il 1915 si assiste infatti all’avvio di una vera e propria presenza organizzata degli armeni nell’Italia moderna. L’autore è nato a Como nel 1938 da madre italiana e da padre armeno, quest’ultimo scampato da bambino con la famiglia ai massacri di Adana, in Cilicia, e arrivato in Italia nel 1925. Nell’articolo si anticipano alcuni passi dell’ultimo capitolo del libro.